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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Gabbiano contro elicottero del 118 a Padova, rompe il parabrezza e colpisce il pilota

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Paura su un elicottero del 118 che ieri pomeriggio stava volando da Padova a Venezia, con un paziente a bordo, quando un gabbiano ha colpito il velivolo, sfondando il parabrezza, colpendo il pilota alla spalla e finendo sul sedile posteriore tra schizzi di sangue ovunque. La notizia è riportata dal Gazzettino. L'elicottero è dovuto tornare a Padova, volando a bassa quota, e il paziente è stato trasferito su un'ambulanza.  Il direttore del Suem di Padova, Andrea Spagna, spiega al Gazzettino che «purtroppo in quota questi episodi possono capitare. Quello del bird strike è un problema molto sentito anche tra i piloti di aerei, tanto che negli aeroporti ci sono diversi sistemi di dissuasione per allontanare i volatili e i vetri sono antisfondamento e non so come sia potuto succedere. In questo caso stavamo eseguendo un normale trasporto di un paziente da Padova a Venezia per motivi logistici. Non era un paziente in condizioni critiche. Devo sottolineare la bravura del nostro

Montorio, attacco cardiaco mentre è al bar: imprenditore 39enne salvato con il defibrillatore

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Provvidenziale l'intervento salvavita della squadra di volontari della Croce Bianca. Adesso è in ospedale e sta bene. MONTORIO - Deve la vita alla tempestività dei soccorsi e ad una serie di positive coincidenze, nella cosiddetta ‘catena della sopravvivenza’, un noto imprenditore montoriese di 39 anni, colto da un attacco cardiaco ieri pomeriggio attorno alle 18:30. M.A. era con il fratello e alcuni amici all’interno del bar gelateria Andy & Mary, in via Piane a Montorio, quando si è accasciato a terra colpito forse da un infarto. E’ andato in arresto respiratorio, ma su di lui è intervenuta una infermiera che si trovava nei pressi, che ha cominciato il massaggio cardiaco e le ventilazioni, in attesa dei soccorsi. Sul posto è intervenuta un’ambulanza della Croce Bianca di Montorio che aveva a bordo (e questa è stata la seconda coincidenza) una infermiera professionale del 118 di Teramo, volontaria con l’associazione, che ha saputo coordinare le manovre di rianimazione card

Protezione civile: sinergie tra normazione volontaria e nuovo Codice

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In Italia, in un territorio così esposto agli eventi calamitosi, serve un'accurata attività di previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, garantita anche sotto l'aspetto legislativo e tecnico-normativo Il ruolo della  Protezione Civile  è sempre più insostituibile in un territorio, come quello italiano, la cui esposizione agli eventi calamitosi richiede  un’accurata attività di previsione ,  prevenzione  e  mitigazione  dei rischi, nonché di organizzazione per  gestire e superare le emergenze . La risposta a un evento che colpisce i nostri territori deve essere pertanto  garantita sotto molteplici punti di vista , non ultimo quello  legislativo  e  tecnico-normativo . In questo ambito il  D.Lgs. 1/2018  “ Codice della protezione civile ”, la prassi di riferimento  UNI/PdR 47  e la norma  UNI 11656  sulla professione del " disaster manager " sono i più utili strumenti a disposizione. In particolare la prassi di riferimento, sviluppata da  UNI  e  Comun

Bimbo rischia di soffocare con un biscotto: salvato da 118

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Il piccolo, di nemmeno un anno, si trovava in uno degli uffici della Cisl Fvg. Determinante l'intervento dei sanitari. Udine:  Si sono vissuto attimi di apprensione, lunedì 29 aprile verso le 11.30, in via Ciconi, a Udine, quando un bambino ha rischiato di soffocare dopo aver messo in bocca un biscotto. Il piccolo, di nemmeno un anno, si trovava in uno degli uffici della Cisl Fvg. La madre stava chiedendo delle informazioni quando si è accorta che il bambino stava male, faticando a respirare. E’ immediatamente scattato l’allarme con un equipaggio del 118 che in pochi minuti è giunto sul posto. Per fortuna l’intervento è stato tempestivo e il piccolo non ha riportato conseguenze. fonte

I soccorsi al paziente con sindrome da annegamento

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Con  sindrome da annegamento  si intende la concatenazione di eventi fisiopatologici caratteristici di una prolungata sommersione in acqua. L' annegamento  è una forma di  asfissia acuta , indotta da causa meccanica esterna, dovuta a occupazione dello spazio alveolare polmonare - cioè penetrazione nei polmoni - di un liquido (di solito acqua), introdotto attraverso le vie aeree superiori. Che cos'è e come si tratta la sindrome da annegamento Con un numero di decessi pari a circa 372.000 per anno l’ annegamento  può essere considerata una vera e propria “malattia globale”. Il gruppo di età a maggior rischio è costituito dai bambini da 1 a 4 anni che si immergono nelle piscine domestiche, seguito da quello degli adolescenti e giovani adulti che si bagnano negli specchi d’acqua naturali. La sommersione protratta in acqua dà il via a una concatenazione di eventi fisiopatologici caratteristici della cosiddetta  sindrome da annegamento . Annegamento e pre-annegamento L'

Vigile del fuoco prova a spegnere un incendio e resta folgorato

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Sfiorata la tragedia a Mesagne dove un vigile del fuoco intento a spegnere le fiamme divampate su un trasformatore è stato investito da una forte scossa elettrica. L'uomo è stato immediatamente soccorso dai colleghi e successivamente trasportato presso l'ospedale Perrino di Brindisi a bordo di un'ambulanza del 118. Le sue condizioni non sono gravi. Sul luogo del sinistro è giunta una volante del locale commissariato, i cui agenti hanno avviato le indagini per stabilire la causa di quanto accaduto. L'episodio si è verificato poco dopo le ore 11 in contrada Donna Lavinia, in agro di Mesagne. Qui c'è un trasformatore elettrico collocato su un palo che, probabilmente a causa di qualche fulmine durante il temporale scatenatosi in mattinata, ha preso fuoco. Del fatto si sono accorti alcuni agricoltori che, preoccupati, hanno lanciato l'allarme. Poco dopo, sul posto è giunta una squadra di vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi i quali, muniti di autos

Policlinico Umberto I, indagati 3 infermieri: timbravano il cartellino e poi uscivano

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Timbravano il cartellino e poi uscivano a fare spese o accompagnare i figli e ogni venerdì si concedevano mezza giornata di riposa e un inizio di week end in anticipo. Sono i risultati di un’indagine dei carabinieri sul personale del Policlinico Umberto I e ora tre infermieri rischiano di finire a processo per truffa aggravati ai danni dello Stato. Rischiano di finire a processo tre infermieri del Policlinico Umberto I di Roma che, secondo quanto ricostruito dall'indagine portata avanti dai carabinieri del Nucleo Radiomobile, erano soliti strisciare il badge e poi uscire, magari per portare i figli a scuola o da qualche altra parte, o recarsi a fare la spesa o altre privatissime commissioni. Nei guai – secondo quanto raccontato oggi da Giuseppe Scarpa sulle pagine romane del quotidiano la Repubblica – ci sono un infermiere caporeparto, un tecnico gessista e un secondo infermiere. Un nuovo caso nella capitale del così detto "salto del tornello". Un malcostume sul po

Bari, ambulanza 118 bloccata dal Gran Premio. ‘Sicurezza’ ai soccorritori: “Devi volare che cazzo vuoi da me” – VIDEO

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L’ambulanza, chiusa e con i lampeggianti accesi, è parcheggiata all’angolo tra via Sparano e via Piccinni. L’equipaggio scende munito di defibrillatore e si dirige a ridosso delle transenne che delimitano la pista della rievocazione del Gran Premio di Bari. Ultima spiaggia dopo avere tentato in ogni modo di raggiungere in codice giallo una paziente con dolore toracico dall’altro lato di corso Vittorio Emanuele. “Devi volare”, dicono gli addetti alla sicurezza all’autista-soccorritore che domanda come andare a Barivecchia. L’operatore del 118 insiste sotto gli occhi stupefatti dei passanti, ma la risposta di uno degli uomini in divisa è perentoria: “Che cazzo vuoi da me, ci sono i new jersey”. Il tempo passa e la signora potrebbe avere persino un infarto, senza visita non si può sapere. Alla fine l’equipaggio decide a proprio rischio e pericolo di attraversare il corso mentre sfrecciano i bolidi, arrivando con ritardo rispetto alla chiamata. L’episodio, l’ennesimo, pon

Morso di vipera, cosa fare e cosa non fare

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Il  morso di vipera  è un evento raro e che riguarda territori rurali o montani, ma nonostante ciò gli effetti pericolosi per le vittime possono essere anche molto gravi (in rari casi letali). Per questa ragione è opportuno che il personale di emergenza sia preparato alla  gestione del morso di vipera , ma soprattutto che la popolazione conosca le regole base da adottare in caso di morso (conoscendo soprattutto cosa non fare correggendo retaggi culturali sbagliati appartenenti al passato). Com'è fatta una vipera In Italia ci sono molte specie di  ofidi  ( serpenti ), ma sono solo le  vipere  ( viperidae  o  viperidi ) che hanno la caratteristica di  inoculare   veleno   durante un morso . La più diffusa, da nord a sud Italia, è la  vipera comune  ( vipera aspis ), ma in aree specifiche possono esserci specie diverse: In Trentino Alto Adige si può trovare la  vipera cornuta  (vipera ammodytes) In Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna abita la vipera palustre detta