Sanremo: stop forzato per le ambulanze della Croce di San Giovanni, "La gente chiede aiuto ma non possiamo intervenire, qualcuno ci dica perchè"

Da 2 anni e mezzo, in via Pietro Agosti a Sanremo, c’è la SOGIT Croce di San Giovanni, ma i volontari non possono intervenire in caso di soccorso. Una situazione paradossale se si pensa che a volte in questa via vengono mandate delle ambulanze addirittura da fuori città.Da 2 anni e mezzo, in via Pietro Agosti a Sanremo, c’è la SOGIT Croce di San Giovanni, ma i volontari non possono intervenire in caso di soccorso. Una situazione paradossale se si pensa che a volte in questa via vengono mandate delle ambulanze addirittura da fuori città. 

E’ così che capita che la gente abbia bisogno dei soccorsi e si rivolga nella sede di questa pubblica assistenza ma i volontari siano ‘costretti’ a rispondere di non poter intervenire direttamente. Qui, Fabio Fiumara è il Direttore Servizi. Lui è un soccorritore ormai da tanti anni, conosciutissimo nell’ambito a Sanremo e più in generale nella provincia di Imperia ed oggi ‘amministra’ questo ente che ha per presidente Claudio Milano.

Verrebbe da pensare che ci sia una qualche prassi burocratica ancora non espletata eppure Fiumara assicura che la Croce di San Giovanni è in regola. “L’Asl ha dato l’ultimo parere favorevole a gennaio. Il 118 ha controllato ed approvato le ambulanze. Il Comune si è espresso favorevolmente. Francamente non sappiamo dove sia il problema che non ci permette di operare. La gente deve sapere che non dipende da noi che vorremmo intervenire ma non possiamo. Vogliamo capire il perché. Spero che qualcuno ci dia una risposta” -denuncia Fiumara.

Nella via dove ha sede questa pubblica assistenza e nelle zone limitrofe si verificano spesso incidenti. A questo si aggiungono tutte le altre tipologie di soccorso. Senza dimenticare che stiamo parlando di una zona densamente popolata. “La gente viene a chiedere aiuto ed io sono costretto a dirgli che non posso intervenire, perché c’è un problema di natura burocratica. Lo so, è orribile ma abbiamo le mani legate” - commenta amaramente Fiumara.

La croce di San Giovanni ha due ambulanze, una terza per la rianimazione pronta per essere attivata ed una decina di volontari che gravitano intorno alla sede di Sanremo, in quegli stessi locali di via Agosti dove una volta c’era un’altra pubblica assistenza. Insomma, si tratta di una potenziale risorsa per i soccorsi in città se si considera che la zona della foce risulta scoperta, dove invece potrebbe tranquillamente intervenire la pubblica assistenza di via Pietro Agosti.

“Il nostro potrebbe essere un aiuto concreto e necessario per la città. A volte non bastano le ambulanze per coprire i soccorsi in atto e così vengono chiamate ambulanze da Arma di Taggia o Ospedaletti. Far arrivare squadre di soccorso da fuori vuol dire che per arrivare dal paziente ci vuole molto più tempo. Minuti su minuti, dove la gente rimane a terra dolorante. - analizza il direttore servizi della Croce di San Giovanni - Un esempio su tutti l’incendio avvenuto recentemente a Palazzo Flora in via Galilei. In un minuto scarso noi saremmo potuti intervenire con due squadre”.
Allora, vi manca qualche autorizzazione? “Ufficialmente no. - replica Fiumara - Abbiamo espletato tutte le pratiche necessarie, ottenendo sempre parere favorevole dagli organi preposti. Abbiamo chiesto ma nessuno sembra essere in grado di spiegarci per quale motivo non ci possano chiamare ad intervenire sui soccorsi. Vorrei capire perché. Se mi dicessero che manca qualche documento, sarei pronto a metterci in regola. Ad oggi andiamo avanti grazie alle assistenze alle persone disabili, nello svolgimento dei servizi sociali o con le assistenze agli eventi sportivi. E’ dura. Visto che siamo in regola vorremmo solo aiutare la gente e lavorare. - conclude - Mi piange il cuore vedere una persona che ci chiede aiuto e non potergli dare una mano”

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