Cade dalla barella, poi muore: ambulanza sotto sequestro

La procura apre un fascicolo sul caso dell’incidente all’anziana durante il trasporto. L’ambulanza è sotto sequestro
LUCCA. Anziana cade dalla barella dell’ambulanza e muore dopo alcuni giorni di ricovero. I parenti presentano un esposto, la procura apre un’indagine e il mezzo di soccorso viene posto sotto sequestro.
Una brutta storia, quella avvenuta circa un mese e mezzo fa a Lucca. Protagonista una signora vicina agli 80 anni, affetta da diverse patologie. A seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni i parenti si rivolgono al 118. La centrale operativa Alta Toscana invia sul posto un’ambulanza della Misericordia di Capannori. La donna viene caricata sul mezzo di soccorso per essere trasportata all’ospedale San Luca, dove la attendono cure mediche e ulteriori accertamenti. Una volta che il mezzo arriva al presidio di San Filippo, succede l’impensabile.
L’ambulanza si ferma nella “camera calda”, come viene chiamato lo spazio deputato ad accogliere i mezzi di soccorso, da cui si accede direttamente al Pronto soccorso. Ma qualcosa va storto e l’anziana precipita dalla barella (non è chiaro se al momento in cui viene scaricata dall’ambulanza o quando è già dentro la struttura). Nella caduta sbatte la testa procurandosi un serio trauma cranico, che va a sommarsi a un quadro clinico già piuttosto compromesso. La donna viene ricoverata perché le sue condizioni sono ritenute serie. Dopo un paio di settimane, però, c’è il decesso.
Una morte che i parenti non digeriscono, imputando la dipartita dell’anziana anche alla caduta dalla barella. Così decidono di fare un esposto che finisce in procura. Il pm di turno decide che ci sono gli estremi per aprire un fascicolo e affida l’indagine ai carabinieri. Sul registro degli indagati vengono iscritti (a loro garanzia) i volontari dell’associazione in servizio quel giorno. L’ambulanza della Misericordia di Capannori, invece, diviene oggetto di un sequestro cautelare.
L’obiettivo degli inquirenti è fare chiarezza sull’accaduto: innanzi tutto occorre stabilire se vi sia un nesso causale tra la caduta dalla barella e il decesso dell’anziana, avvenuto un paio di settimane più tardi, durante il ricovero al San Luca. Ci sarà da capire se le procedure di soccorso previste dai protocolli sono state seguite correttamente e se la barella era integra. Insomma, si vuol fugare il campo dai dubbi e stabilire la verità sulla morte della donna che – lo ribadiamo – era già affetta da una serie di patologie piuttosto importanti.
L’indagine è tuttora in corso e al momento si lavora solo su ipotesi di reato. Una volta conclusi gli accertamenti il sostituto procuratore dovrà stabilire se avanzare la richiesta di rinvio a giudizio o chiedere l’archiviazione del procedimento. (l.t. e g.p.)

Commenti

  1. Come al solito gli articoli di cronaca sono molto sprecisi sui fatti che accadono realmente... la caduta della barella è avvenuta nell'abitazione della paziente, che doveva essere trasportata in ospedale per la dialisi, e non in pronto soccorso. I soccorritori sostengono di aver riferito ai medici della dialisi dell'incidente avvenuto nell'abitazione della paziente, al contrario i medici sostengono di non essere stati avvisati di ciò. Alla paziente in dialisi è stata somministrata l'eparina, farmaco anticoagulante che con un trauma cranico non sarebbe stata dovuta somministrare.
    A prescindere della varie incomprensioni, la paziente a mio parere doveva essere portata immediatamente in pronto soccorso e non in dialisi. Forse tutto ciò si sarebbe potuto evitare.

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