Firenze, lui chiede aiuto Il video dei volontari su Facebook Bufera sulla Misericordia

Il soccorso a un uomo in difficoltà in Viale Morgagni, le immagini fanno il giro dei social. Il governatore: «I responsabili già individuati, saranno allontanati»

È tarda sera: il viale Morgagni è deserto. In strada c’è un giovane in stato di forte alterazione. Sul posto interviene un’ambulanza della Misericordia di Rifredi. Uno dei due membri della squadra parla con il ragazzo, che farfuglia frasi sconnesse: è in evidente stato di difficoltà. E rivolgendosi al volontario della Misericordia, disperato, dice: «Ho perso tutto».
Il video col cellulare
Ma il volontario, invece di partecipare all’intervento di soccorso, sta già filmando tutto da un paio di minuti, con il telefonino. Il ragazzo chiede di essere portato a
Careggi, cerca un rifugio, una protezione. Il volontario continua a filmarlo. Lo dileggia e ride. L’altro soccorritore ben si guarda di dire al compagno di smetterla di filmare tutto. Un comportamento già gravissimo di per sé. Ma il peggio deve ancora arrivare. Chi gira il video lo pubblica su Facebook: una grave violazione della privacy. In poche ore quelle immagini vengono condivise da decine e decine di persone e visualizzate migliaia e migliaia di volte. Sono le conseguenze dell’imbecillità da social network: a chi non ha sale in zucca, evidentemente, le parole sconclusionate di quel ragazzo in difficoltà fanno ridere, ma invece nascondono le sofferenze di una persona in chiara difficoltà, che necessita di aiuto.
La diffusione sul web
Il video gira talmente tanto, che ad un certo punto quel giovane soccorso viene riconosciuto da alcuni suoi amici, che conoscono la sua storia drammatica e che tante volte hanno provato ad aiutarlo. Sono loro che scrivono messaggi di condanna sulla bacheca Facebook di chi ha pubblicato il video.
L’ira della Misericordia: li cacciamo
Non rimane altro che chiedere spiegazioni all’avvocato Nicola Rotondaro, il governatore della Misericordia di Rifredi. Non sa niente di questa storia. E dopo aver visto le immagini che testimoniano tutto, ritelefona al giornalista con la voce tremolante per il dispiacere: «Abbiamo già accertato l’identità di quelli che, almeno in teoria, dovrebbero essere due soccorritori. Uno è un dipendente, quello che fa il video un volontario. Il primo sarà licenziato, il secondo immediatamente espulso — spiega Rotondaro — saremo inflessibili: questo è un danno devastante per la Misericordia, che da poco ho l’onore di guidare dopo 30 anni e passa da volontario. E dirò di più: se la persona filmata avvierà un procedimento penale contro l’autore del video, la Misericordia si costituirà parte civile: anche noi gli chiederemo i danni».


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