Eroe a 14 anni, salva la vita all’amico che ha ingoiato la cannuccia dell’Estathè

Livorno, Gabriele Borgi racconta quei secondi drammatici ai bagni Fiume: «Eravamo sul trampolino, non respirava, gli ho fatto la mossa antisoffocamento»

LIVORNO. Gabriele ha appena finito la scuola media, si è iscritto al liceo Enriques e da grande - racconta - vorrebbe fare il medico. La sua prima vita però l’ha già salvata, a soli 14 anni: è quella di un suo amico, un amicone vero, come dice lui, che domenica pomeriggio stava per soffocare dopo aver ingoiato una cannuccia di Estathè.
Eravamo insieme sul trampolino alto dei bagni Fiume - ricorda -, stavamo per tuffarci da tre metri di altezza, quando ha iniziato a tossire in maniera strana. Sembrava che volesse vomitare, ma non ci riusciva. Gli ho chiesto che cosa avesse, ma non ce la faceva a parlare. Aveva difficoltà a respirare. Ho capito che aveva ingoiato qualcosa, che non c’era tempo da perdere e gli ho fatto la mossa».

La mossa è la manovra anti-soffocamento di Heimlich, tecnica di primo soccorso per rimuovere un'ostruzione delle vie aeree: «L’ho appoggiato sul mio corpo, ho unito le mie mani e ho spinto poco sotto il torace, tenendolo sollevato. Nel frattempo ho detto ai due nostri amici che erano sul trampolino con noi, di chiamare i soccorsi. Dopo poco ha ricominciato a respirare. A quel punto è arrivato il bagnino e tutti insieme siamo scesi dalle scalette».

È così che d’improvviso, nel bel mezzo di una domenica di mare (lo scorso 12 agosto)  e spensieratezza, Gabriele Borgi è diventato eroe, e il ragazzino che due mesi fa affrontava gli esami di terza media alle scuole Bartolena di San Simone si è trasformato in uomo, coraggiosa rappresentazione di una meglio gioventù che esiste ancora.

Lui tiene i piedi per terra. «Ho agito d’istinto», dice. E ammette di essersi emozionato quando a sera, qualche ora dopo, ai bagni Pejani, proprio dove si erano conosciuti a inizio estate, ha ritrovato il suo amico, uscito dal pronto soccorso sano e salvo, e lì si sono abbracciati mentre i genitori lo ringraziavano: «Mi è venuto da piangere», racconta.

Sul trampolino invece l’emozione non l’ha tradito. «La mossa di Heimlich l’avevo vista in televisione e domenica ho scoperto che mi riesce...», scherza Gabriele. «In realtà - aggiunge serio, parlando con un senso di responsabilità sorprendente per un ragazzo della sua età - l’avevo provata a casa qualche volta. Bisogna sempre essere preparati. E poi lo confesso: da grande il mio sogno è quello di fare il medico».

A svelare che dietro questa storia a lieto fine c’era un adolescente, è stato Simone Sturla, manager di Azimut Benetti, dirigente della Pallacanestro Livorno, padre del ragazzo di 14 anni che aveva ingoiato la cannuccia: «Gabriele ha salvato la vita a mio figlio, non smetterò mai di ringraziarlo», ripete al telefono. «Quel ragazzo ha mostrato coraggio, freddezza, lucidità. Se ora raccontiamo questa storia è grazie a lui».

Il giorno dopo Sturla ripercorre quei minuti drammatici. «Era metà pomeriggio: quando ho visto gli amici di mio figlio arrivare ai Pejani e corrermi incontro sono sbiancato. Mi hanno detto che aveva ingoiato la cannuccia dell’Estathé, che non respirava più, che stava perdendo i sensi. Ho corso disperato fino ai bagni Fiume. Quando sono arrivato lì, per fortuna l’ho trovato sul lettino dell’infermeria, vivo, che parlava. A quel punto mi sono sentito male io».

Poco dopo ai bagni Fiume è arrivata l’ambulanza che ha portato il ragazzo al pronto soccorso: «Mio figlio respirava, la manovra gli aveva fatto uscire quella maledetta cannuccia dalle vie respiratorie, facendola finire probabilmente nell’esofago. Continuava a dire che si sentiva in gola qualcosa. A quel punto è arrivato l’otorino ma la sonda non è riuscita a individare nulla e il medico ha ipotizzato una gastroscopia. L’endoscopista però, dopo una serie di valutazioni sui sintomi e un consulto con i colleghi, ha ritenuto di non procedere. E così a sera siamo usciti dall’ospedale e siamo andati ad abbracciare il nostro salvatore». 



fonte

Commenti

Post popolari in questo blog

Vorrei che tu potessi capire il dolore di una moglie, che alle 3 del mattino, ci vede mentre cerchiamo il polso di suo marito…iniziamo la rianimazione sperando di riportarlo da lei…

Infarto a tavola: a 17 anni salva il nonno con il massaggio cardiaco imparato a scuola

Ambulanze in urgenza potranno spegnere autoradio e smartphone dei veicoli nelle vicinanze