Trasportavano dieci chili di hashish in un’automedica, arrestati due corrieri a Catania
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Il mezzo di soccorso appartiene alla Croce Gialla di Marina di Gioiosa Ionica, in Calabria. Il valore sul mercato dello stupefacente è stimato in circa centomila euro.
La droga viaggiava in ambulanza. Su un’automedica, per la precisione, con a bordo una coppia di insospettabili. L’ha scoperto la guardia di finanza di Catania che ha arrestato i due e sequestrato i dieci chili di hashish che erano nascosti sull’auto.
Il mezzo di soccorso appartiene alla Croce Gialla di Marina di Gioiosa Ionica, in Calabria. Pare che proprio da lì sia partita la coppia di corrieri, Salvatore Ieraci, 39 anni, e Mariagrazia Ambrogio, 34, conviventi che abitano proprio nel piccolo comune del Reggino. All’uscita dell’autostrada Messina-Catania, alla barriera di San Gregorio a nord del capoluogo etneo, l’automedica è stata fermata per un controllo. Difficile pensare che sia stato casuale ma comunque la coppia, con il nervosismo mostrato ai finanzieri, ha “contribuito” a rendere la situazione ancora più sospetta. Così, l’automedica è stata portata in una caserma della Finanza, a Catania, e lì nel bagagliaio tra il materiale sanitario è saltato fuori uno scatolone bianco pieno zeppo di panetti di hashish: dieci chili, valore sul mercato circa centomila euro.
I due sono stati portati in carcere. Non si sa ancora se qualcuno, nell’associazione Croce Gialla di Gioiosa Ionica, era al corrente della missione catanese dell’automedica o, ancora, del carico che trasportava. La guardia di finanza di Catania è convinta che la destinazione finale della droga fosse proprio Catania, e il suo lucroso mercato degli stupefacenti.
Vorrei che tu potessi capire il dolore di una moglie, che alle 3 del mattino, ci vede mentre cerchiamo il polso di suo marito…iniziamo la rianimazione sperand o di riportarlo da lei… Vorrei che tu potessi conoscere la frustrazione che si prova, quando un equipaggio di un’ambulanza che guida in urgenza, viene ostacolato da te, che non rallenti e non ci lasci la strada libera per poter passare, …e il primo commento del parente che sta morendo sarà: “Perché ci avete messo così tanto tempo ??!” Vorrei che tu conoscessi i miei pensieri quando estrichiamo un adolescente dalle lamiere di un veicolo… poteva essere chiunque, un mio amico, mia madre, La mia ragazza/o… quale sarà la reazione dei genitori di questo ragazzo o questa ragazza chiamati dalla polizia?? Vorrei che tu potessi capire, ciò che si prova quando partiamo per una chiamata d’urgenza e fermare il cuore fin quando non si arriva sul posto… Vorrei che tu potessi capire un bambino che tirando la piega dei pantaloni ci chie...
Nel panico generale il ragazzo corre e applica le regole del primo soccorso, guidato per telefono dagli operatori 118: all'arrivo i complimenti degli operatori. Ci fosse ancora De Amicis, ne farebbe uno dei racconti mensili del suo Cuore, insieme alla Piccola Vedetta Lombarda e al Piccolo Scrivano fiorentino. Storie di appendice accanto alle quali merita di stare quella del diciassetenne aretino che ha salvato il nonno colpito da un infarto con il massaggio cardiaco che aveva imparato a scuola in un corso di salvataggio. Un corollario drammatico, ma al tempo stesso coronato da successo, del pranzo domenicale. A Capolona, cintura industriale di Arezzo, ma comune autonomo. Succede tutto con la famiglia riunita a tavola. Il nonno, 78 anni, si sente male mentre sta mangiando: gli manca il fiato, il cuore dà segni di cedimento. Tutto attorno è il panico: che fare di fronte a una vita che se ne sta andando nel pieno del dì di festa? L’unico che ha la freddezza e anche il coraggio ...
Sistema brevettato da un gruppo di studenti di ingegneria del KTH (Royal Institute of Technology) di Stoccolma… Grazie a questo sistema non sarà più possibile non udire la sirena dei mezzi di soccorso a causa della musica ascoltata a volume alto dai conducenti. Tutte le ambulanze di Stoccolma hanno iniziato a sperimentare il dispositivo in grado di salvare vite permettendo soccorsi più rapidi e sicuri. L’incremento degli incidenti che coinvolgono mezzi di soccorso e automobili private ha spinto questo gruppo di studenti di ingegneria a realizzare questo dispositivo. Il tempo necessario alla reazione, di solito, è di 10-15 secondi, mentre sempre più spesso capita che gli automobilisti si rendano conto della presenza dei mezzi di emergenza soltanto un paio di secondi prima di vederli e ne vengano colti di sorpresa, proprio per colpa dell’isolamento acustico. Denominato “ Sistema EVAN ” , questo dispositivo è in grado di comunicare con ogni apparecchio dotato di Rad...
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