TECNICHE DI PRIMO SOCCORSO: PRESENTATI A SONDRIO I RISULTATI DI “ANTICIPANDO LA BUONA SCUOLA”
Sondrio, 26 novembre 2018 – Sono stati presentati oggi a Sondrio i
risultati del progetto sperimentale ‘Anticipando la Buona
Scuola’, organizzato da AREU e ATS Montagna, per formare alle
tecniche di primo soccorso gli studenti del quarto anno degli
istituti superiori presenti sul territorio dell’ATS Montagna
della provincia di Sondrio e della Valcamonica, anticipando
quanto previsto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca-MIUR in materia di sicurezza e primo soccorso.
Nell’occasione, alla quale erano presenti, tra gli altri, il
presidente della Provincia di Sondrio Elio Moretti e i direttori
generali di ATS Montagna e Areu, Maria Beatrice Stasi e Alberto
Zoli, sono state anche premiate le migliori clip prodotte dai
ragazzi che hanno partecipato al concorso dedicato al Numero
Unico 1.1.2.
risultati del progetto sperimentale ‘Anticipando la Buona
Scuola’, organizzato da AREU e ATS Montagna, per formare alle
tecniche di primo soccorso gli studenti del quarto anno degli
istituti superiori presenti sul territorio dell’ATS Montagna
della provincia di Sondrio e della Valcamonica, anticipando
quanto previsto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca-MIUR in materia di sicurezza e primo soccorso.
Nell’occasione, alla quale erano presenti, tra gli altri, il
presidente della Provincia di Sondrio Elio Moretti e i direttori
generali di ATS Montagna e Areu, Maria Beatrice Stasi e Alberto
Zoli, sono state anche premiate le migliori clip prodotte dai
ragazzi che hanno partecipato al concorso dedicato al Numero
Unico 1.1.2.
I NUMERI – In poco più di sei mesi sono stati formati 1195
studenti valtellinesi (SO) e 373 della Valcamonica (BS) e, entro
la fine dell’anno, il progetto sarà completato con l’ulteriore
formazione e certificazione di altri 500 studenti camuni, in
particolare di quelli degli istituti superiori di Breno ed
Edolo. Sono sinora saliti in cattedra oltre 150 volontari della
Croce Rossa Italiana (CRI) e della Federazione Volontari del
Soccorso (FVS).
studenti valtellinesi (SO) e 373 della Valcamonica (BS) e, entro
la fine dell’anno, il progetto sarà completato con l’ulteriore
formazione e certificazione di altri 500 studenti camuni, in
particolare di quelli degli istituti superiori di Breno ed
Edolo. Sono sinora saliti in cattedra oltre 150 volontari della
Croce Rossa Italiana (CRI) e della Federazione Volontari del
Soccorso (FVS).
PRIMO SOCCORSO FONDAMENTALE PER SANITÀ DI MONTAGNA – “Un
progetto importante, unico in Italia, che ha permesso di formare
centinaia di ragazzi al primo intervento e alla cultura della
sicurezza e del soccorso – ha spiegato l’assessore alla
Montagna, Enti locali e piccoli Comuni Massimo Sertori -. Per la
Valtellina essere precursori di un progetto come questo è un
risultato importante, soprattutto per la sanità di montagna, che
quotidianamente, deve far fronte a distanze significative. E se
abbiamo la fortuna che qualcuno sappia intervenire
tempestivamente, possiamo salvare vite umane”.
progetto importante, unico in Italia, che ha permesso di formare
centinaia di ragazzi al primo intervento e alla cultura della
sicurezza e del soccorso – ha spiegato l’assessore alla
Montagna, Enti locali e piccoli Comuni Massimo Sertori -. Per la
Valtellina essere precursori di un progetto come questo è un
risultato importante, soprattutto per la sanità di montagna, che
quotidianamente, deve far fronte a distanze significative. E se
abbiamo la fortuna che qualcuno sappia intervenire
tempestivamente, possiamo salvare vite umane”.
STRUMENTI E RISULTATI – Obiettivo del corso previsto dal
progetto, partito il 30 ottobre 2017, è di avvicinare i giovani
alle tecniche di riconoscimento e attivazione dell’emergenza,
della rianimazione cardiopolmonare e dell’uso del
defibrillatore, attraverso lezioni frontali, videoclip e
simulazioni. “Avendo una figlia diciottenne – ha sottolineato
Sertori – ho una testimonianza diretta del fatto che questo
progetto ha funzionato. I corsi, oltre a essere funzionali,
possono inoltre aiutare i giovani a trovare la propria
vocazione”.
progetto, partito il 30 ottobre 2017, è di avvicinare i giovani
alle tecniche di riconoscimento e attivazione dell’emergenza,
della rianimazione cardiopolmonare e dell’uso del
defibrillatore, attraverso lezioni frontali, videoclip e
simulazioni. “Avendo una figlia diciottenne – ha sottolineato
Sertori – ho una testimonianza diretta del fatto che questo
progetto ha funzionato. I corsi, oltre a essere funzionali,
possono inoltre aiutare i giovani a trovare la propria
vocazione”.
Commenti
Posta un commento