Fattori di stress per l'équipe e strategie di coping


Il personale infermieristico che lavora nel settore dell’emergenza vive un’intensa relazione con persone che stanno vivendo una situazione di criticità comparsa improvvisamente e spesso drammatica. I pazienti e i familiari possono portare in sé molti problemi, pensieri, ansie, che inevitabilmente riversano sul personale, proprio per un’esigenza di trovare ascolto, amplificata dalla rottura di un precedente equilibrio che la situazione di emergenza ha creato. Il contatto continuo con questo tipo di richieste, può generare nell’operatore uno stato di stress cronico, che può condurre anche ad esaurimento emozionale. Da qui l’importanza di conoscere le strategie di coping per controllare i fattori stressanti.

Infermieri di emergenza tra carichi di lavoro e stress lavoro correlato

Tra gli elementi che oggi sono all’attenzione di tutti vi è sicuramente il carico emotivo e lo stress lavoro-correlato a cui sono sottoposti i professionisti infermieri durante il loro lavoro, in particolar modo se operanti nell’emergenza extraospedaliera.
La prima cosa su cui porre il focus è che spesso il tema dello stress o del “crollo psicologico” è stato considerato un tabù e un segno di debolezza, mentre oggi il fenomeno è ben noto e ci sono diverse pubblicazioni in merito, utili anche al professionista che le consulta a prendere consapevolezza di non essere il solo e di trovare suggerimenti per le strategie di coping.
I “professionisti d’aiuto” che prestano la loro opera negli scenari di emergenza possono subire gli effetti negativi dello stress conseguente alla frequente e ripetuta esposizione ad eventi psicologicamente impegnativi, eventi che in alcuni casi possono produrre disturbi da stress post-traumatico o psicopatologie, acute o croniche.
L’ambito scientifico sottolinea che ci sono effetti psicolesivi conseguenti ad eventi critici che possono riguardare i professionisti di aiuto ed è proprio per questa ragione che si vuole divulgare quali siano i fattori che causano stress e identificare alcune possibili strategie per far fronte a questo stress e ridurre il rischio di disturbi post-traumatici.

Stress e disturbo post-traumatico da stress

Lo stress è una sindrome di adattamento a sollecitazioni chiamate “stressor”. Può essere fisiologico, ma può avere anche dei risvolti patologici.
Ogni stressor che rompe l’equilibrio dell'organismo richiama immediatamente delle reazioni regolative neuropsichiche, emotive, locomotorie, ormonali e immunologiche.
La prevedibilità, la conoscenza e la gravità degli eventi giocano un ruolo fondamentale nella possibilità di instaurare delle strategie adattative atte a gestire questo stress. Ad esempio, il lutto per la perdita di una persona cara è, di solito, più facilmente elaborabile quando la persona era anziana e la sua scomparsa era stata prevista da tempo.
All'opposto è problematico l'adattamento in caso di esposizione a eventi catastrofici e improvvisi, come accade nel soccorso in ambulanza.
Il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) è l'insieme delle forti sofferenze psicologiche che conseguono ad un evento traumatico, catastrofico o violento.
La diagnosi di PTSD necessita che i sintomi siano sempre conseguenza di un evento critico, ma l'aver vissuto un'esperienza critica di per sé non genera automaticamente un disturbo post-traumatico.
Questo disturbo rappresenta dunque la possibile risposta di un soggetto ad un evento critico abnorme(terremoti, incendi, nubifragi, incidenti stradali, abusi sessuali, atti di violenza subiti o di cui si è stati testimoni, attentati, azioni belliche, etc.) e in molti casi può essere adeguatamente affrontato in sede clinica attraverso trattamenti psicoterapeutici specifici.

Sintomi del disturbo post-traumatico da stress

I sintomi più frequenti sono i seguenti:
  • Flashback: un vissuto intrusivo dell'evento che si propone alla coscienza, "ripetendo" il ricordo dell'evento
  • Numbing: uno stato di coscienza simile allo stordimento ed alla confusione
  • Evitamento: la tendenza ad evitare tutto ciò che ricordi in qualche modo, o che sia riconducibile, all'esperienza traumatica (anche indirettamente o solo simbolicamente)
  • Incubi: che possono far rivivere l'esperienza traumatica durante il sonno, in maniera molto vivida.
  • Hyperarousal: caratterizzato da insonnia, irritabilità, ansia, aggressività e tensione generalizzate.
Il personale infermieristico che lavora nel settore dell’emergenza vive un’intensa relazione con persone che stanno vivendo una situazione di criticità comparsa improvvisamente e spesso drammatica.
I pazienti e i familiari possono portare in sé molti problemi, pensieri, ansie, che inevitabilmente riversano sul personale, proprio per un’esigenza di trovare ascolto, amplificata dalla rottura di un precedente equilibrio che la situazione di emergenza ha creato.
Il contatto continuo con questo tipo di richieste, può generare nell’operatore uno stato di stress cronico, che può condurre anche ad esaurimento emozionale.
In caso di intervento grave in ambulanza poi, anche per un infermiere esperto e qualificato è molto difficile entrare immediatamente nella situazione con lucidità e chiarezza, impegnando subito pensieri e azioni negli atti richiesti dall’intervento.
Perciò, giunto sulla scena dell’evento, subirà un certo grado di shock, che può essere più o meno intenso a seconda dell’esperienza e della capacità personale di autocontrollo e sangue freddo.

Fattori predisponenti

I fattori che predispongono a subire più o meno le conseguenze dello stress sono:
  • personalità: calma, insicura, ansiosa, aggressiva, competitiva
  • anzianità di servizio: sembra essere un fattore protettivo per lo sviluppo di disturbi legati allo stress. Infatti, l’esperienza accumulata negli anni, rende gli operatori più preparati ad affrontare le più svariate situazioni, più abituati a fare i conti con i propri sentimenti
  • sesso: (secondo alcuni studi le infermiere percepiscono maggiormente la criticità degli eventi, rispetto ai loro colleghi maschi, che invece riescono a mantenere un certo distacco).

Commenti

Post popolari in questo blog

Vorrei che tu potessi capire il dolore di una moglie, che alle 3 del mattino, ci vede mentre cerchiamo il polso di suo marito…iniziamo la rianimazione sperando di riportarlo da lei…

Infarto a tavola: a 17 anni salva il nonno con il massaggio cardiaco imparato a scuola

Ambulanze in urgenza potranno spegnere autoradio e smartphone dei veicoli nelle vicinanze