Pordenone, ambulanza in ritardo. E il paziente muore


Un 80enne si è sentito male e la moglie ha chiamato il 112. Ma il mezzo sanitario è andato all'indirizzo sbagliato...


Una via sbagliata, il tempo che passa, un uomo che muore. Tasselli questi che fanno parte della tragica morte di un 80enne pordenonese, deceduto la notte tra il 16 e il 17 febbraio nella sua casa a Pordenone. L’uomo si è sentito male e la moglie ha chiamato il 112. Un'incomprensione o un errore nel fornire la localizzazione tra centrale del soccorso e ambulanza, ha mandato il mezzo sanitario - partito dal pronto soccorso dell’ospedale cittadino - a un altro indirizzo della città, in via San Quirino 39, mentre il dramma avveniva di là della Pontebbana in una casa a poca distanza, in altra via con lo stesso civico.
L’ambulanza è così arrivata sul posto con alcuni minuti di ritardo rispetto al possibile e i soccorsi all’uomo, reiterati, sono risultati vani. L'anziano è deceduto per un infarto. Se i medici fossero arrivati prima sarebbe sopravvissuto? E come mai qualcosa nella comunicazione con il soccorso non ha funzionato? Su questo anche l’assessore alla Sanità Riccardo Riccardi vuol vederci chiaro.
I parenti dell’uomo sono affranti, ma non pensano ad azioni legali. Dalla famiglia, fanno intendere che "l’ambulanza è arrivata in tempi accettabili, anche rispetto ad altre chiamate in passato e che la condizione dell’uomo era apparsa subito critica alla moglie. Tuttavia se si poteva fare qualcosa con soccorsi più celeri è giusto che si sappia, anche perché cose del genere non si ripetano ad altri in futuro".

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