Ti do 10 minuti e poi ti ammazzo”. Infermiera di Triage malmenata da parente a Palermo


Ti do 10 minuti e poi ti ammazzo”, questo è quanto ha riferito il padre di un paziente ad un’infermiera del Civico di Palermo.

Dopo le prime minacce l’uomo ha raggiunto la dipendente di 40 anni, le ha sfilato da sotto la sedia e l’ha colpita. Immediato l’intervento dei colleghi e della guardia giurata. Il direttore generale Colletti: “Accerteremo i fatti ed eventualmente procederemo con una denuncia in Procura”
“Ti do 10 minuti e poi ti ammazzo”. Così avrebbe detto il padre di un giovane da qualche ora in attesa al pronto soccorso a un’infermiera di 40 anni, prima di sfilarle la sedia da sotto il sedere e prenderla a calci mentre giaceva a terra.
Questo è il resoconto del nuovo episodio di violenza ieri sera all’ospedale Civico dove una dipendente è stata aggredita da un cinquantenne. Grande paura per la professionista ed una prognosi di quattro giorni.
I vertici aziendali si sono riuniti per affrontare il problema e studiare eventuali soluzioni. L’aggressione è avvenuta nell’area del triage intorno alle 21, davanti a numerosi pazienti. Chi era presente parla di oltre una cinquantina di persone (e di testimoni).
L’aggressore aveva accompagnato poche ore prima il figlio, protagonista di un incidente in cui ha riportato una frattura al piede. L’attesa avrebbe spazientito il cinquantenne che, nonostante la “barriera” della porta d’ingresso e la guardia giurata, sarebbe riuscito a raggiungere l’infermiera alla quale avrebbe poi rivolto le prime minacce verbali.
Ho sentito l’uomo lamentarsi – racconta una testimone a PalermoToday – dopo aver chiesto quante persone ci fossero in lista prima di suo figlio. Le ha detto che non avrebbe aspettato più di 10 minuti ed è stato di parola. E’ tornato da lei, ha tirato via con forza la sedia su cui era seduta e l’ha colpita con un violento calcio”.

Dopo aver udito il frastuono, alcuni colleghi sono intervenuti a difesa della donna, insieme alla guardia giurata, riuscendo a bloccare l’uomo e ad allontanarlo, mentre il figlio sarebbe rimasto sott’osservazione fino a questa mattina. Il fatto è stato inoltre segnalato, spiegano dall’ospedale, al posto fisso di polizia.

Il direttore generale Roberto Colletti, il direttore sanitario Lia Murè e altri dipendenti del Civico si sono riuniti per affrontare l’ennesima aggressione avvenuta in ospedale. “Siamo in attesa di una relazione per farci un’idea sull’accaduto. Se dovesse risultare un’aggressione – dichiara a PalermoToday – farò una denuncia alla Procura della Repubblica. Per esprimerci sull’accaduto e chiarire cosa sia successo dobbiamo avere un quadro più chiaro”. Acquisita una prima relazione il direttore aggiunge: “Il paziente è arrivato alle 19.51 con il 118, alle 20.04 sono stati chiesti gli esami strumentali e, a causa dei circa 100 pazienti presenti in quel momento nell’area d’emergenza, gli esami sono stati eseguiti alle 21.15”.

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