Legge salvavita: defibrillatori obbligatori ovunque


Saranno obbligatori sui mezzi di trasporto e nelle strutture pubbliche; previste agevolazioni fiscali e una app per farne conoscere la presenza.

In questo periodo di spaccature politiche, c’è una proposta di legge che mette tutti d’accordo: la diffusione dei defibrillatori ha ottenuto il voto di approvazione all’unanimità dalla commissione Affari sociali della Camera. In questa settimana, la nuova legge salvavita(così è stata subito battezzata) sarà discussa in aula e subito dopo passerà al Senato per ottenere l’approvazione definitiva. I defibrillatori sono apparecchi salvavita che si utilizzano per rianimare un paziente colpito da attacco cardiaco in attesa dell’arrivo dei soccorsi medici. La nuova legge ha l’obiettivo di diffondere i defibrillatori rendendoli obbligatori ovunque si viaggia, quindi negli aeroporti, nelle principali stazioni ferroviarie e nei porti. Diventeranno cardioprotetti anche gli aerei i treni, le navi ed i mezzi di trasporto pubblici: dovranno avere il defibrillatore a bordo se hanno tratte di viaggio con percorrenze superiori alle due ore senza soste.

Ma la diffusione di questi apparecchi salvavita non si ferma qui: anche le società sportive(agonistiche e non) dovranno dotarsene, sia per le gare sia installandoli nei luoghi dove si svolgono gli allenamenti. Per gli uffici pubblici(dai ministeri alle strutture comunali) l’obbligo di avere il defibrillatore riguarderà tutte le sedi con almeno 15 dipendenti oppure con servizi aperti al pubblico. La scadenza per adeguarsi è fissata entro il 2025.
La nuova legge, oltre a prevedere la diffusione dei defibrillatori si preoccupa anche dell’insegnamento ad utilizzarli: saranno previsti dei corsi fin dalle scuole dell’obbligo. L’uso del defibrillatore sarà comunque consentito anche a chi non ha una preparazione specifica: l’apparecchio è facile da usare e fornisce istruzioni guidate. Non occorre quindi aspettare personale specializzato: in caso di necessità intervenire tempestivamente è fondamentale, perché con un arresto cardiaco la partita per salvare una vita si gioca nel giro di pochissimi minuti.

A completare il quadro per intervenire in caso di necessità arriva una app che farà sapere alla centrale del 118 dove si trova la persona che ha bisogni di soccorsi ed indicherà dove è situato il defibrillatore più vicino. Per questo, bisognerà creare una mappa dei defibrillatoridisponibili sul territorio, che ancora non c’è: saranno i fornitori ed i venditori a comunicare alle centrali operative il luogo di installazione e il nominativo dell’acquirente.
Le nuove norme arrivano anche ad occuparsi dell’aspetto fiscale, introducendo un’aliquota Iva agevolata al 5% per i defibrillatori esterni. Quindi i privati dovranno pagare il defibrillatore di tasca loro (oggi costa poco meno di mille euro) ma avranno questo sgravio per l’Iva. Per gli Enti pubblici invece è previsto un contributo di 4 milioni di euro per il 2020 e di 2 milioni per gli anni a seguire fino al 2025.

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