‘Ambulanze che trasportano defunti e poi non vengono disinfettate’, l’accusa dei sindacati all’Asl di Lecce



L’Fsi-Usae elenca le carenze del servizio di trasporto secondario del servizio Sten (Servizio di Trasporto In Emergenza Neonatale) e del servizio di navetta interna del Vito Fazzi di Lecce. Situazioni davvero incredibili.

I pazienti deceduti presso l’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive del Vito Fazzi, che potrebbero essere trasportati presso la Camera Mortuaria attraverso un percorso interno, in quanto ubicati nella stessa palazzina, vengono trasportati con le suddette ambulanze senza alcuna successiva disinfezione
Grave, gravissima l’accusa lanciata dalla Federazione Sindacati Indipendenti – U.s.a.e. all’Asl di Lecce. Parole dure quelle proferite dal segretario territoriale Francesco Perrone in una nota giunta in redazione nel pomeriggio di oggi.
La segnalazione parte da un’analisi puntuale di quelle che, secondo il sindacato, appaiono essere le carenze del servizio di trasporto secondario del servizio Sten (Servizio di Trasporto In Emergenza Neonatale) e del servizio di navetta interna del Presidio Ospedaliero del capoluogo presso la Palazzina della Centrale Operativa.
Le inadempienze vengono numerate in maniera dettagliata e sarebbe opportuno che la Direzione Sanitaria desse voce per capire se tali criticità sono confermate e le modalità attraverso le quali si vuole agire per evitare che assurdamente continuino ad esserci.
Una sequela di situazioni che rasentano l’incredibile e che vanno dalla presenza a bordo di estintori scaduti all’assenza di qualsiasi dispositivo di protezione previsto sia per i pazienti oncologici che utilizzano quei mezzi di trasporto che per gli operatori sanitari che effettuano il servizio.
Fuori norma, a detta di Fsi-Usae sarebbe perfino la ricarica di energia elettrica delle batteriedel vano sanitario delle varie ambulanze
L’elenco sembra inverosimile:
• N.° 2 ambulanze utilizzate per il trasporto defunti e per il trasporto di pazienti oncologici senza alcuna procedura o dispositivo di protezione prevista sia per i pazienti oncologici che per gli operatori sanitari che effettuano il servizio;
• N.° 2 ambulanze assegnate al Pronto Soccorso del Fazzi di Lecce con oltre 600.000 km di percorrenza effettuata;
• Presenza di Isola (o bomba…) Ecologica dei rifiuti ospedalieri adiacente alla palazzina della Centrale Operativa del nosocomio leccese;
• Presenza di estintori all’interno della palazzina ed all’interno di ogni ambulanza scaduti da circa 8 anni;
• Collegamento fuori norma della ricarica di energia elettrica delle batterie del vano sanitario delle varie ambulanze;
• Mancanza di bagni per il personale operante.
Un cahier de doleance che, se dovesse essere confermato, andrebbe ben oltre le presunte difficoltà finanziarie dell’ente e le fisiologiche difficoltà organizzative. Una serie di inadempienze che se non fossero risolte a breve meriterebbero anche l’intervento degli organi preposti.
Ma siamo certi che la Asl darà tutte le spiegazioni che il sindacato chiede anche per tranquillizare i pazienti che sono qualcosa di più di semplici utenti.

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