Roma, medico incinta con problema al cuore chiama l'ambulanza, ma il soccorso non arriva: «Nessuna disponibilità». La risposta del 118
La madre della donna è arrivata in tempo per accompagnarla in ospedale e ora sta meglio.
A Roma una drammatica telefonata al 118 ha lasciato una donna incinta, una dottoressa di 40 anni, in una situazione di emergenza. «Signora, siamo un po' in difficoltà con l'invio delle ambulanze. In questo momento abbiamo molti soccorsi, non so quando riusciremo ad averne una disponibile per lei», le è stato comunicato. La donna, colpita da un problema cardiaco mentre si trovava sola a casa, ha dovuto recarsi in ospedale per conto suo.
Cosa è successo
La vicenda, emersa grazie alle fonti dell'Adnkronos, evidenzia le difficoltà attuali nel sistema dei pronto soccorso. «Erano circa le 13.15 - ha raccontato la donna - e avevo appena finito di mangiare quando ho avuto una sensazione di mancamento, ha iniziato a girarmi la testa e mi sono sentita svenire. Poi ho sentito il cuore che andava all'impazzata. Ero sola a casa e mi sono spaventata, così ho chiamato mia madre che abita qui vicino. Ho aperto la porta di casa perché lei potesse entrare nel caso fossi svenuta. Subito dopo mi sono seduta su una poltrona ma mi sono resa conto che era un problema cardiaco e non un semplice svenimento. A quel punto mi sono allarmata e ho chiamato il 112».
L'operatore del 112 ha trasmesso la chiamata al 118, dove l'operatrice ha informato la donna che in quel momento non c'erano ambulanze disponibili: «Al telefono l'operatrice dopo alcune domande mi ha avvisato che in quel momento non aveva nessuna ambulanza a disposizione da inviarmi. La cosa più sconvolgente è stata però che ha aggiunto che non sapeva nemmeno quanto ci sarebbe voluto per avere un'ambulanza».
L'arrivo in ospedale
Fortunatamente, la madre della donna è arrivata in tempo per accompagnarla in ospedale. Una volta lì, la frequenza cardiaca della paziente è stata misurata a 220 battiti al minuto. Dopo le necessarie manovre in pronto soccorso, la situazione è rientrata.
«Mi hanno dimesso con una diagnosi di tachicardia parossistica sopraventricolare», ha rivelato la donna. «Ora sto meglio e sto facendo tutti gli accertamenti del caso ma mi chiedo: se non avessi avuto la prontezza di chiamare mia madre o se non avessi avuto qualcuno in grado di portarmi in ospedale? E se fossi svenuta? Cosa sarebbe successo? Ero comunque in una situazione di forte stress. Per fortuna non è successo nulla però è gravissimo quello che è accaduto»
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