Aggrediti due soccorritori. Ambulanza sul passo carrabile. Scattano le botte e gli insulti

 

L’equipaggio stava intervenendo su una paziente grave, quando c’è stata la prima reazione. Poi la coppia si è presentata alla Misericordia dove il tentativo di alzare le mani è stato bloccato.


Botte e minacce a due operatori sanitari della Misericordia di Fiesole che, ‘rei’ di aver sostato con l’ambulanza davanti all’ingresso di un parcheggio durante un servizio d’emergenza, al rientro in sede sono strati aggrediti da un uomo e una donna. La coppia li stava aspettando nella centrale via Marini di Fiesole e come il mezzo si è fermato li ha subito attaccati: "Nell’ambulanza adesso vi ci metto a pezzi. Stavolta servirà a voi" ha urlato l’uomo, condendo il tutto con insulti, parolacce e improperi vari. Quindi ha aggredito fisicamente il conducente dell’ambulanza, tirandogli un pugno (fortunatamente andato a vuoto) e tentando di chiudergli la gamba nella portiera del mezzo. Il pronto intervento dei volontari presenti in sede ha evitato che la situazione degenerasse.

A ricostruire l’accaduto è lo stesso provveditore della Misericordia di Fiesole Guido Brilli, che ieri ha presentato denuncia per l’aggressione. "La nostra ambulanza era intervenuta a Firenze, in un ambulatorio medico di Coverciano, per soccorrere in codice rosso una donna colpita da ischemia cerebrale. A un certo punto un’altra donna è entrata nella struttura iniziando a inveire contro i volontari perché non riusciva ad accedere al parcheggio. "Il nostro personale – racconta Brilli – l’ha informata dell’emergenza in corso, ma la donna ha continuato a richiedere con modi aggressivi e vessatori che l’ambulanza venisse spostata subito".

Ne sarebbe nata quindi una discussione piuttosto vivace, che ha lasciato l’amaro in bocca ai volontari della Misericordia, ma che sembrava essere finita lì, visto che la donna si era allontanata. Non prima però di filmare con il telefonino ambulanza e passeggeri, probabilmente proprio con l’intento di rintracciarne l’autista in un secondo momento. 

E così è stato. La donna ha raggiunto Fiesole in compagnia di un uomo, che ha messo in atto l’aggressione verbale e fisica. "Quello che è accaduto a Coverciano– dice Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie Fiorentine – è inaudito e inaccettabile. È ora di dire basta con le aggressioni i volontari, medici e al personale sanitario. Il nostro operare è un servizio essenziale per la comunità e non può essere messo a rischio da minacce o, ancor peggio, atti di violenza. E invece siamo qui a ricordare un’altra volta che la priorità delle Misericordie è soccorrere chi ha bisogno: è più importante una vita che un parcheggio imperfetto".

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