Finti rifornimenti sui mezzi della Croce Rossa: 18 mesi di lavori socialmente utili e risarcimento di 60 mila euro

 Ai tre imputati è stata concessa la messa alla prova: li aspettano i lavori socialmente utili e un risarcimento parziale.


Tra il 2017 e il 2021 si erano impossessati di quasi 350mila euro della Croce Rossa Italiana di Udine con il sistema dei finti pieni di carburante. Ora dovranno risarcire parte del danno, 20 mila euro a testa, e impiegare 16 ore settimanali ciascuno tra lavori socialmente utili e volontariato per 18 mesi. Sono le condizioni con le quali il giudice Paola Turri del Tribunale di Udine ha ammesso alla messa alla prova il 48enne udinese Massimiliano Quaino, ex responsabile dell’autoparco della Croce Rossa, e i coniugi Andrea Mauro e Catia Zuttion, 54 e 51 anni di Bagnaria Arsa, titolari di un distributore nel capoluogo friulano.

Stando alle accuse, i tre facevano figurare i rifornimenti a quattro veicoli rottamati e a un quinto mezzo utilizzato pochissimo. I pieni erano fittizi. Erano reali, invece, gli esborsi di denaro con le carte di credito della Croce Rossa. Ad accorgesi dell’ammanco fu il nuovo resposabile del parco mezzi e la Croce rossa udinese fece denuncia contro ignoti. I carabinieri poi individuarono i responsabili.

“I 60mila euro – spiega il legale della Croce Rossa, l’avvocato Vincenzo Cinque – sono un risarcimento parziale. Per il resto della somma agiremo in sede civile”, conclude.

Fonte:qui



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