Ambulanze della Regione ferme a prendere polvere mentre quelle private ci costano milioni»: la denuncia dell’Usb

 Il sindacalista Vittorio Sacco punta il dito contro sprechi e paradossi del sistema: «I mezzi ci costano fino a 1200 euro a trasporto e vengono usati per interventi in codice rosso anche senza medico a bordo. Siamo pronti alla mobilitazione»


Si trovano nel piazzale ed all’interno di un capannone privato nel Cosentino: si tratta delle decine di ambulanze di proprietà della Regione Calabria non ancora assegnate, tristemente ferme e polverose».  La denuncia è dell’Usb Sanità Calabria che rivela il particolare a proposito di una vicenda paradossale. «La Calabria – dice Vittorio Sacco, esponente di punta dell’Unità sindacale di base – spende milioni per le ambulanze private mentre la graduatoria degli autisti soccorritori rimane ferma.  Con la delibera n. 752 del 28/03/2025 – continua – l'Asp di Cosenza ha avviato le procedure per il "Primo corso di formazione regionale per volontari addetti al soccorso sanitario in emergenza” che riteniamo un'ulteriore umiliazione per i lavoratori del servizio pubblico e l’ennesima regalia alle Croci private». 

Scandalo paradossale

«Ci sembra assurdo e paradossale che la Regione Calabria non trovi risorse per formare e assumere il proprio personale – tuona Sacco –  mentre invece spreca milioni di euro per finanziare la formazione di lavoratori destinati alle ambulanze private. Tutto questo mentre la graduatoria degli autisti-soccorritori è ferma, impedendo l'ingresso di professionisti qualificati nel servizio pubblico di emergenza-urgenza.  Nel frattempo la Regione Calabria continua a sperperare milioni di euro per i servizi di emergenza sanitaria affidati alle ambulanze private, che costano fino a 1. 200 euro per singolo trasporto».

Ambulanze senza medici

«Come se non bastasse – dice Sacco – proprio per la carenza di ambulanze pubbliche accade sempre più spesso che le Croci private, prive di personale sanitario a bordo, vengano inviate dalla Centrale Operativa del 118 su interventi di codice rosso e codice arancione. Questo rappresenta una gravissima violazione della legge, che impone la presenza di personale qualificato nei casi di emergenza». 

Le richieste

Davanti a questa situazione USB Sanità Calabria chiede con forza: «L'attuazione immediata del nuovo piano di emergenza-urgenza territoriale con l'attivazione delle postazioni ancora in sospeso; la sospensione immediata di tutti i contratti in essere con le croci private e la sostituzione con un sistema di emergenza pubblica efficiente e sicuro; lo scorrimento immediato della graduatoria degli autisti-soccorritori, per garantire che il servizio di emergenza venga gestito da personale qualificato e regolarmente assunto». 

Rischio mobilitazione

«Abbiamo più volte chiesto e sollecitato un incontro con la Regione Calabria Azienda Zero – conclude Vittorio Sacco – per discutere le criticità fin qui elencate. Ma se nelle prossime ore non ci sarà concesso di parlare avvieremo immediatamente una mobilitazione presso la sede della Cittadella regionale. Rivendichiamo i diritti degli idonei presenti in graduatoria e la corretta gestione del sistema 118, senza tollerare il business delle ambulanze private».

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