Da Avellino all’Ucraina, due ambulanze in viaggio per portare aiuto

Due ambulanze sono partite oggi da Avellino. Non è una notizia da prima pagina, forse. Ma dice qualcosa di questo Paese, della sua gente. Racconta che, anche quando il mondo sembra assuefatto alla guerra, c’è ancora chi si muove. In silenzio, senza clamore. Per aiutare.

Un’azione nata sul territorio

A promuovere l’iniziativa è stato il Centro Servizi per il Volontariato Irpinia Sannio, in risposta a una richiesta dell’associazione Ucraini Irpini, radicata in provincia di Avellino e in contatto diretto con chi, in Ucraina, vive ogni giorno sotto le bombe.

Le ambulanze sono state riempite grazie a una raccolta di beni promossa dallo stesso CSV, che ha mobilitato associazioni, cooperative, cittadini, istituzioni. Un lavoro capillare, quotidiano. Fatto di passaparola, volontà, fatica.

Le parole della direttrice

«Abbiamo avuto la possibilità di donare alla popolazione ucraina due ambulanze cariche di beni di prima necessità, in particolare medicinali e prodotti per la cura e la protezione di bambini e anziani», ha spiegato Maria Cristina Aceto, direttrice del CSV Irpinia Sannio – Cesvolab.

Insieme per un obiettivo comune

La consegna è solo l’ultimo passaggio di un percorso cominciato sul territorio. Le province di Avellino e Benevento si sono ritrovate unite attorno a un obiettivo comune, condividendo risorse e iniziative. Come l’evento in corso a Piazza Libertà, che continuerà anche in altre località.

Un messaggio che vale

«Il messaggio è che il volontariato, pur operando con risorse economiche limitate, ha saputo dimostrare un fortissimo potenziale umano», ha aggiunto Aceto.


Non ci sono proclami, né grandi promesse. Solo una convinzione semplice, quasi antica: che ogni gesto, se fatto con serietà, può contare.

Costruire con l’impegno

«Sicuramente seguiranno altre iniziative di questo tipo, ma ciò che emerge con forza è che, dall’impegno del singolo, si può davvero costruire qualcosa di eccezionale».

Non serve aggiungere altro. Forse è proprio questo il punto: quando ci si mette in cammino per gli altri, non servono tante parole. Basta andare.



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