Sino a sette ambulanze in fila, Pronto soccorso nel caos. Natale: “E siamo solo al ponte del 1° maggio…”
Fonte Un’altra giornata di gravi disagi per la sanità pubblica spezzina. Il pronto soccorso del Sant’Andrea è esploso a causa del sovrafflusso di pazienti. La carenza di spazi, l’esigenza di incrementare il personale e la necessità di pensare a una sanità territoriale in modo diverso che non può saltare a ogni ‘ponte’ sono il frutto di mancate scelte che hanno caratterizzato gli ultimi dieci anni del centrodestra ligure. Non ci sono più lettighe per accogliere i pazienti e così anche le ambulanze che arrivano non riescono a lasciare i pazienti e tornare presso il loro presìdi. In questo modo ampie zone della nostra provincia sono scoperte con il rischio che chi chiama un’ambulanza rischia di dover aspettare decine di minuti, se non ore, per ricevere soccorso, a partire dalle zone più periferiche. E siamo solo alla tarda mattinata del 2 maggio, con davanti tutta la stagione turistica che porta milioni di visitatori nello Spezzino”. Lo denuncia Davide Natale, segretario ligure e consigliere regionale del Partito democratico, facendo riferimento alla situazione che si è venuta a creare nel Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea a partire dalla tarda mattina ed è proseguito nel pomeriggio, arrivando ad avere sino a sette ambulanze in attesa di poter scaricare il proprio paziente.
E’ evidente che il sistema territoriale è assolutamente disorganizzato e che serve un intervento strutturale. Siamo a un passo dal collasso della sanità mentre la giunta Bucci continua a ripetere che tutto va a gonfie vele e la giunta Peracchini irresponsabilmente se ne lava le mani, come se la cosa non riguardasse la Spezia e la sua provincia. Servono assunzioni, servono nuove strutture e soprattutto serve una sanità territoriale efficiente e organizzata in maniera efficace. Non si possono attendere le case della comunità. Presenterò un’interrogazione in consiglio regionale – afferma Natale – per capire come si pensa di adeguare il servizio con l’estate, quando inizierà il periodo delle ferie per il personale e l’incremento delle presenze sul territorio sarà più marcato. Basta passerelle e proclami, servono interventi strutturali concreti”.
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