Sistema 118: “Il medico sulle ambulanze è una condizione essenziale per il buon funzionamento del servizio”
Intervento del responsabile del dipartimento regionale Sanità dell’UDC Puglia, Emiliano Messina
“In Puglia le piante organiche per ogni Sistema 118 provinciale prevedono circa 500 medici. Ma, allo stato attuale delle cose, sempre per ogni singolo 118, ne mancano all’appello almeno il 50%.
Nonostante si tratti di un dato molto preoccupante, la Regione Puglia continua a non dare risposte concrete al problema.
Certo non è semplice reclutare tutti i medici necessari, ma è pur vero che bisogna avere il coraggio di cambiare rotta, magari incentivando il reclutamento tramite l’incremento della retribuzione base, adozione di indennità economiche specifiche che oggi per i medici centodiciottisti non sono previste (per intenderci come quelle adottate invece per i medici del Pronto Soccorso). Fra l’altro, questi incentivi sono uno strumento dovuto, considerato anche il fatto che il medico del 118 si assume dei rischi particolarmente gravosi.Al contrario non è assolutamente perseguibile la recente proposta avanzata dalla Regione di richiamare in servizio (su base volontaria), i medici in pensione. Questo perché non si tiene in considerazione che i medici in quiescenza hanno chiaramente un’età compresa fra i 67 e 70 anni. E per correre da una parte all’altra della provincia a dover fare interventi complessi, a volte in situazioni estreme (in mezzo alla strada, su una spiaggia o in prossimità di un incendio), è necessario anche poter contare su una resistenza fisica che, per forza di cose, non si può più pretendere di avere a una quell’età. Sarebbe più logico L’inquadramento dei medici nel contratto della dirigenza medica.
Inoltre, a completare il quadro, vanno considerati altri due aspetti importanti.
Primo, il medico presente sui mezzi di soccorso del 118 potrebbe, in molti casi, evitare reazioni violente da parte dei familiari dei pazienti, i quali già provati e coinvolti dalle circostanze, “pretendono” risposte di soccorso immediate per i propri congiunti.
Secondo, il medico in ambulanza garantisce cure sul posto che possono evitare in molti casi un inutile trasporto in ospedale con il relativo intasamento dei Pronto Soccorsi.
Ergo, il mio invito agli organi regionali di competenza è quello di riuscire a individuare i percorsi per rendere attrattive le postazioni del 118 per il personale medico, coinvolgendo, se necessario, anche il governo centrale con contratti ad hoc”.
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