Sanità. Manovra 2026, Meloni: “Vogliamo rafforzare…assumere circa 6.300 infermieri e 1.000 medici”

 Palazzo Chigi: 450 mln per assunzioni e 280 mln per indennità; la premier Meloni riassume obiettivi su infermieri, medici e aumenti salariali

La manovra finanziaria 2026 introduce misure rilevanti per la sanità pubblica italiana, con un piano di assunzioni e aumenti delle indennità per il personale sanitario che il Governo definisce volti a rafforzare il Servizio sanitario nazionale. Le parole della premier Giorgia Meloni, pronunciate in conferenza stampa a Palazzo Chigi, sintetizzano gli obiettivi: assumere circa 6.300 infermieri e 1.000 medici e incrementare le buste paga del personale sanitario.  


Risorse e numeri principali

Nel dettaglio, il provvedimento prevede già dal 2026 la disponibilità di 450 milioni di euro destinati a un piano straordinario di assunzioni: circa 1.000 dirigenti sanitari e oltre 6.000 professionisti, soprattutto infermieri, per il ruolo sanitario non dirigente. Questo stanziamento è volto a fronteggiare carenze organiche diffuse negli ospedali e nelle strutture territoriali.  Sul fronte delle retribuzioni, la manovra aumenta le indennità di specificità per il personale: complessivamente 280 milioni annui a partire dal 2026, con uno stanziamento che è stato ripartito tra medici e infermieri. Secondo le previsioni, l’aumento lordo medio stimato è di circa 3.000 euro annui per i medici e 1.630 euro annui per gli infermieri, tenendo conto degli interventi già previsti con la legge di bilancio 2025.  

Corsi di aggiornamento

Il Governo indica anche un incremento complessivo del Fondo Sanitario Nazionale e altre coperture che rafforzano il quadro finanziario per la sanità pubblica, coerente con la strategia di rafforzamento delle cure territoriali e ospedaliere.  

Liste di attesa, prevenzione e tariffe: gli altri capitoli

La manovra dedica specifiche risorse alla riduzione delle liste di attesa e al potenziamento della prevenzione. Sono previsti incrementi del tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni da erogatori privati accreditati per un importo complessivo di 246 milioni di euro, finalizzati ad alleggerire i tempi di attesa per visite specialistiche e ricoveri.  

Per la prevenzione sono riservate risorse incrementali per complessivi 530 milioni di euro, con l’obiettivo di rafforzare programmi di screening (mammella, colon-retto, polmone) e campagne vaccinali, tra cui l’implementazione di interventi per il virus respiratorio sinciziale. Inoltre, è previsto un finanziamento di 100 milioni per l’adeguamento delle tariffe ambulatoriali e ulteriori stanziamenti per la revisione delle tariffe di ricovero e riabilitazione.  

Impatto su ospedali, territori e professionisti

L’incremento delle risorse mira a contrastare criticità storiche: carenze di personale infermieristico e medico, aumento delle liste di attesa e necessità di rafforzare la medicina territoriale. Secondo il Governo, l’aumento delle indennità e le assunzioni dovrebbero contribuire a migliorare la retention del personale e la qualità delle cure. Restano però questioni operative aperte: i tempi e le modalità di selezione per le assunzioni, i contratti collettivi di riferimento e il coordinamento con le Regioni per l’attuazione sul territorio.  

Reazioni e contesto

Organizzazioni scientifiche e sindacati hanno accolto con attenzione le novità, sottolineando la necessità di tradurre gli stanziamenti in investimenti strutturali: formazione, condizioni contrattuali e percorsi di carriera per infermiere e medici, e un piano operativo per la riduzione delle liste di attesa. Alcuni osservatori ricordano che, oltre ai numeri annunciati, sarà decisivo il quadro normativo e amministrativo che governerà le assunzioni e la distribuzione delle risorse.

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